Cherso – un’isola per eccitanti gite e avventure!

Visitate Cherso, una delle isole più interessanti del litorale quarnerino, che offre ai visitatori numerose attrattive, una natura mediterranea intatta, splendide spiagge di ciottoli bianchi, un mare cristallino, una moltitudine di sentieri e piste ciclabili, nonché località con un ricco patrimonio storico e culturale.

Sia proprio l’ACI marina Cres il vostro punto di partenza sicuro dal quale andrete alla scoperta di questa appassionante isola.
I primi abitanti noti dell’isola erano i Liburni, insediatisi sull’isola nel VII secolo a. C. Durante l’epoca romana Cherso (che allora si chiamava Crepsa) divenne un importante porto e centro commerciale, soprattutto l’antica cittadina di Ossero, mentre l’influenza di Venezia, il cui dominio ebbe inizio nel XIV secolo, è ancor oggi visibile nei palazzi, nelle chiese, nelle torri e nelle porte d’entrata di Cherso, città principale e omonima dell’isola.
L’isola di Cherso ha una specifica configurazione ambientale: il versante settentrionale è caratterizzato da ripide e alte pendici di roccia ricoperte da fitte foreste di quercia mediterranea che sono l’ambiente di vita ideale per numerose specie protette di uccelli, tra i quali il grifone. Per questo motivo è la destinazione ideale per una vacanza fatta di avventure, scoperte e attività sportive. La parte meridionale invece è ricca di spiagge di ciottoli bianchissimi, di insenature immerse nella vegetazione che forniscono le condizioni ideali per i bagni di sole e di mare.

Le migliori destinazioni sull’isola di Cherso

La Grotta azzurra

La Grotta azzurra è una cavità sottomarina nella baia di Žanje, ai piedi del paese di Lubenizze. La grotta ha due entrate. Quella maggiore è un poco più distante dalla spiaggia, ma vi si può entrare a nuoto o in sandolino. Ha un atrio ampio una ventina di metri e un grande spazio libero verso l’alto. L’autentico gioiello al suo interno è una piccola spiaggia di ciottoli!
L’altro ingresso è più stretto e sommerso, cosicché vi si può entrare soltanto immergendosi. Attraverso le fessure nella roccia la luce penetra nella grotta e crea degli effetti straordinari. Durante l’estate nel tardo pomeriggio il sole crea dei giochi di luce e acqua che riflettono uno stupendo colore azzurro di varie tonalità, dal quale deriva il nome della grotta.
Dopo essere usciti dalla grotta, dove la temperatura è naturalmente inferiore perché il sole vi penetra più debolmente, potete riscaldarvi stando sdraiati sulla vicina spiaggia.
Spiaggia S. Giovanni presso Lubenizze
Nelle immediate vicinanze della baia di Žanje si trova la stupenda spiaggia di ciottoli di S. Giovanni, una delle più belle spiagge recondite al mondo. La rivista tedesca Bild l’ha collocata al quindicesimo posto della classifica tra le 40 spiagge più belle al mondo. Vi si arriva dopo circa 40 minuti di cammino scendendo lungo uno stretto sentiero scavato nella parete, ma una volta arrivati vorrete rimanere qui a lungo. Il mare pulito di colore smeraldo, i sassolini bianchissimi della spiaggia, l’ombra della vegetazione a due passi e di fronte la vista sul mare aperto: un panorama da paradiso!

Tramontana

Tramontana è chiamata la parte settentrionale dell’isola, scarsamente abitata, ricoperta da boschi e pascoli, con rocce e grotte. È particolarmente interessante per i turisti avventurieri, per gli alpinisti, gli speleologi, gli amanti della natura e delle passeggiate.
Nell’area di Tramontana spiccano le riserve naturali protette (riserve speciali) e le località archeologiche risalenti alla preistoria (grotta di Banici), all’evo antico e al medio evo (Caisole, Dol). Sono particolarmente interessanti i 7 labirinti di pietra e i 7 percorsi didattici, che sicuramente attrarranno i turisti in cerca di nuove conoscenze e ispirazione spirituale.

Il villaggio di Caisole – Beli

Caisole è uno dei più antichi abitati dell’isola, ricco di storia. La sua tipologia è quella del castelliere, sviluppatosi su una ripida collina alta 130 metri, sul versante nord-orientale dell’isola. Oggi è un interessante borgo turistico litoraneo. Nel paese opera il Centro per l’ecologia “Caput Insulae” che si occupa intensamente della conservazione della biodiversità e dell’eredità storico-culturale dell’isola di Cherso.

Il villaggio di Lubenizze

Lubenizze è un abitato preistorico, antico circa 4000 anni, situato su un ripido sperone di roccia sopra il mare. Il paese ha forma ovale ed è attraversato da due serpeggianti viuzze parallele in direzione nord-sud. Nel passato la località era cinta da mura, i cui resti si possono osservare nella parte settentrionale del paese, dove si trova anche una delle porte d’ingresso. D’estate si svolge la manifestazione culturale “Serate di Lubenizze”. È nota la danza tradizionale “lubeniška” durante la quale le danzatrici indossano il costume popolare formato da una svolazzante sottana nera, dal grembiule, dalla camicia, dal gilè e dal fazzoletto.

Città di Ossero – Osor

Ossero è l’antichissima cittadina posta all’incrocio di vie marittime e terrestri sull’istmo di terra che una volta univa le isole di Cherso e Lussino. Proprio la sua posizione strategica ha favorito la nascita, la fioritura e poi la decadenza della cittadina. I sovrani e i regimi che governavano Ossero controllavano il traffico e raccoglievano i tributi. Oggi Ossero è una città-museo, con numerosi monumenti e reperti archeologici che testimoniano il suo burrascoso passato.

Città di Cherso – Cres

Cherso è il centro amministrativo e il più grande abitato isolano. Una città fortificata, con un compresso tessuto urbano, situata alla fine di un golfo ben riparato. La sua posizione favorevole riguardo alle vie marittime e ai collegamenti con i grandi porti dell’Alto Adriatico ha permesso a Cherso di diventare il centro principale dell’isola.

L’area era abitata sin dalla preistoria, come testimoniato dai resti di castellieri. Cherso inizia a svilupparsi nel medio evo. Nel 1332 ottiene lo statuto, tipico per i comuni, mentre nel 1459, ai tempi dell’amministrazione veneziana, rileva da Ossero la funzione di centro economico e amministrativo dell’arcipelago di Cherso e Lussino.

L’antico nucleo urbano, di forma rettangolare, con cinque torri e alcune porte d’ingresso, ha mantenuto fino a oggi gran parte del suo aspetto originale. La cittadina è ricca di stupende facciate rinascimentali, di palazzi e di chiesette in stile gotico fiorito e rinascimentale.

Riposo attivo a Cherso

La navigazione nel Quarnero è un autentico piacere per tutti i sensi: il mare azzurro e limpido, le numerose isole, le insenature nascoste, i pittoreschi paesi e i porti ricchi di storia, i centri turistici e l’ottima offerta gastronomica. Per gli amanti delle immersioni ci sono i centri subacquei che organizzano visite ai relitti sommersi, come pure ad alcune tra le più belle spiagge dell’Adriatico.
Durante la navigazione in queste acque esistono molte probabilità d’incontrare i delfini, uno dei pochi mammiferi che abitano permanentemente nell’Adriatico e forse potrete addirittura vedere la foca monaca.

Cherso – ideale per le passeggiate

Amate le passeggiate in natura, le gite in bicicletta o in kayak? L’isola di Cherso è il luogo ideale per voi. A Cherso ci sono oltre 300 km di sentieri pedonali e ciclabili arredati, nonché percorsi in kayak raccomandati. I sentieri vi condurranno fino ai luoghi più reconditi dell’isola, ai casolari, alle vette, alle grotte e alle spiagge.
Da quelli facili ai difficili – a Cherso ci sono sentieri pedonali per tutti.
I percorsi pedonali a Cherso presentano diversi gradi di difficoltà, da quelli facili, lungomare, a quelli alpinistici che richiedono una buona preparazione. Percorrendoli a piedi o in bicicletta avrete modo di osservare le circa 1400 specie di piante diverse. Spesso incontrerete le pecore e gli asini al pascolo o avrete modo di vedere i grifoni in volo.

Percorsi proposti:

Cherso – S. Salvador – S. Biagio

Lunghezza del percorso 12 km, 3 h, difficoltà media

Il sentiero inizia nella parte settentrionale della città di Cherso e attraversa piantagioni di olivi secolari lungo gli antichi muretti a secco (masiere) costruiti nel passato dagli abitanti per dividere le proprietà. Dopo due ore di cammino si arriva alla chiesetta campestre di S. Biagio e alla spiaggia omonima.

S. Salvador – Insenatura di Gavza – Cherso

Lunghezza del percorso 3,3 km, 1.30 h, difficoltà media

Il sentiero inizia all’incrocio presso la chiesa di S. Salvador e passa attraverso gli uliveti lungo un terreno pietroso fino all’insenatura di Gavza, dalla quale potete ritornare a Cherso percorrendo il sentiero lungomare.

Cherso – Smergo (Merag)

Lunghezza del percorso 4,5 km, 1.30 h, difficoltà media

Il sentiero inizia nella parte settentrionale della città di Cherso e porta attraverso le colline fino alla chiesetta di S. Bartolomeo. Il percorso prosegue poi fino al piccolo villaggio di pescatori di Smergo.

Cherso – Krčina – Loznati – Cherso

Lunghezza del percorso 12 km, 3 h, difficoltà media

Il sentiero parte dal marina e attraverso una larga strada bianca, nota con il nome di Strada francese, conduce al villaggio di Krčina. Da cui si prosegue poi fino al paese di San Giovanni della Vigna (Loznati) dal quale si gode uno stupendo panorama sul massiccio del Velebit e sulla costa. Il sentiero riporta poi alla città di Cherso.

Cherso – Nedomišlje – Vallon

Lunghezza del percorso 12 km, 3 h, difficoltà media

Il sentiero antincendio conduce fino al paese di Vallon. Da qui vi serviranno circa 4 ore di passeggiata lungo sentieri rocciosi che attraversano gli uliveti per raggiungere l’insenatura di Nedomišlje.

Per tutti gli escursionisti è importante sapere che a Cherso non ci sono serpenti velenosi. La leggenda narra che sono stati maledetti da San Gaudenzio, vescovo e protettore di Ossero, cosicché sono scomparsi fino ai giorni nostri.
Le estati sono molto calde, quindi se decidete di fare una lunga passeggiata o una gita in bicicletta è necessario rifornirsi di acqua a sufficienza.

Fate conoscenza del vostro delfino!

Salpate dall’ACI marina Cres e forse avrete la fortuna di scorgere nel mare un delfino.
Il tursiope o delfino dal naso a bottiglia (in latino Tursiops truncatus) è un cetaceo odontoceto, col corpo di forma idrodinamica, di colore blu scuro-grigiastro sul dorso, grigio chiaro sui fianchi e bianco sul ventre. I delfini raggiungono una lunghezza dai 2 ai 4 metri e un peso tra i 100 e i 150 kg. Gli esemplari adriatici raggiungono una lunghezza massima fino a 3 metri e vivono all’incirca 30 anni.
Vivono in gruppi formati da 3 o 4 esemplari, anche se si possono incontrare gruppi di una trentina di animali, ma molto raramente. I delfini hanno il sistema polmonare, quindi di tanto in tanto devono emergere in superficie. Quando sono a caccia di cibo, possono rimanere sottacqua per 4 – 5 minuti.
I tursiopi si nutrono di pesci che cacciano a branchi. Quelli di Lussino prediligono il pesce bianco: naselli, triglie, occhiate e simili. Per cacciare, come pure per comunicare, usano la tecnica dell’ecolocalizzazione, emettendo suoni ad alta frequenza che permettono loro di individuare le prede.
Raggiungono la maturità sessuale appena a 10 anni. Considerato che vivono una trentina d’anni e si riproducono ogni 3 – 5 anni, possono avere un numero esiguo di prole. Proprio per la scarsa natalità il tursiope è una specie a rischio. La gestazione dura 12 mesi. I tursiopi di norma partoriscono un solo piccolo che rimane con la madre per i seguenti 3 – 5 anni. I piccoli si separano quindi dalla madre e si radunano in piccoli gruppi. Sono proprio questi i più giocherelloni e curiosi che si avvicinano alle barche ed eseguono varie acrobazie.
È interessante sapere che i delfini dormono con solo una metà del cervello e un occhio sempre aperto. Nell’ambiente aperto del mare bisogna sempre stare allerta.
I tursiopi collaborano nella caccia e si aiutano a vicenda nel momento del parto o in caso di malattia. Quando un delfino rimane ferito, gli altri lo sorreggono e lo aiutano a emergere dall’acqua per respirare.
Se volete contribuire alla tutela del tursiope, potete adottare il vostro delfino.

Il grifone – un fedele rapace “famigliare”

Il grifone è un uccello rapace che appartiene alla famiglia degli Accipitridi. È una specie protetta e l’isola di Cherso è il suo habitat naturale. È uno dei più grandi uccelli in assoluto che raggiunge un’altezza dai 93 ai 110 cm, un peso dai 7 ai 12 kg e un’apertura alare da 235 a 290 cm.
I grifoni sono un partner dolce e fedele, la coppia rimane assieme per tutta la vita. Vivono in colonie formate da più coppie che cacciano, nidificano e riposano insieme. Costruiscono il nido su speroni di roccia a strapiombo sul mare con ramoscelli, erba secca e boccoli di lana. La femmina depone soltanto un uovo l’anno e la cova è svolta da entrambi i genitori. Il pulcino nasce dopo due mesi e rimane nel nido per altri quattro, durante i quali i genitori provvedono a nutrirlo.
Nel paese di Caisole – Beli, sul versante orientale dell’isola ha sede il centro ecologico-naturalistico “Caput insulae” che si occupa della tutela di questa specie ad alto rischio di estinzione. Grazie all’impegno del Centro, si è riusciti a ottenere che l’habitat dei grifoni a Cherso sia proclamato riserva ornitologica.
Se decidete di recarvi a osservare il grifone di Cherso, forse anche voi farete il vostro nido nautico nell’ACI marina Cres.

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